COSA E' IL VIRUS EBOLA
Ebola è un’infezione
virale descritta per la prima volta a metà anni ’70 del secolo scorso.
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Clinicamente, si tratta di una malattia
acuta grave, caratterizzata da comparsa improvvisa di febbre elevata,
astenia intensa, dolori articolari e muscolari, inappetenza e mal di
stomaco, mal di testa, mal di gola. Questi primi sintomi possono essere
seguiti da vomito, diarrea, esantema cutaneo diffuso, iniezione
congiuntivale, singhiozzo, tosse, dolore al petto, difficoltà respiratorie o
di deglutizione.
I fenomeni emorragici, sia cutanei che
viscerali, possono comparire in genere al sesto-settimo giorno, soprattutto
a carico del tratto gastrointestinale (ematemesi e melena) e dei polmoni. Si
accompagnano a petecchie, epistassi, ematuria, emorragie sottocongiuntivali
e gengivali, meno-metrorragie.
L’infezione da malattia da virus Ebola può essere confermata solo attraverso
test virologici.
La letalità è compresa tra il 50 e il 90%,
nell’epidemia in corso è di poco superiore al 50%.
PERIODO DI INCUBAZIONE
Il periodo di incubazione è mediamente di
8-10 giorni con un range di 2-21 giorni.
Al momento non è possibile identificate i
pazienti infetti durante il periodo di incubazione (ovvero prima dell’inizio
dei sintomi), neanche con i test molecolari.
TRASMISSIONE INTER-UMANA
Inizio e durata della contagiosità
Durante il periodo di incubazione le persone
non sono considerate a rischio di trasmettere l’infezione.
Il paziente diventa contagioso tramite
secrezioni quando comincia a manifestare sintomi, e si mantiene contagioso
fino a quando il virus è rilevabile nel sangue. Per questo motivo, per
evitare di infettare chiunque altro nella comunità, i pazienti infetti
devono essere attentamente monitorati e sottoposti a test virologici
prima della dimissione, per garantire che il virus non sia più rilevabile in
circolo. L’eliminazione del virus tramite allattamento e per via
sessuale può proseguire anche dopo la guarigione clinica. In particolare, la
permanenza del virus nello sperma può verificarsi fino a 7 settimane dopo la
guarigione e, in casi eccezionali, anche oltre (fino a 12 settimane).
Modalità di trasmissione
Le informazioni scientifiche disponibili,
desunte dalle pregresse epidemie di Ebola, evidenziano come il virus Ebola
si trasmetta attraverso:
• il contatto diretto (per via cutanea o
mucosale) con sangue o altri liquidi/materiali biologici, quali saliva,
feci, vomito, sperma, incluse le secrezioni salivari (droplets);
• il contatto indiretto (per via cutanea o
mucosale), con oggetti contaminati con sangue o altri liquidi biologici (ad
esempio aghi).
Non vi sono evidenze di trasmissione del
virus per via aerea.
La probabilità di trasmissione del virus
cambia nel corso della malattia con l’evolversi delle manifestazioni
cliniche.
All’inizio, quando è presente solo febbre in
assenza di vomito o diarrea o di manifestazioni emorragiche, il rischio di
trasmissione è basso; nelle fasi tardive, quando compaiono manifestazioni
emorragiche, il rischio è significativamente più elevato e rimane molto alto
anche dopo la morte. Per questo motivo, le precauzioni di isolamento
raccomandate sono incrementate in relazione alla fase del percorso
assistenziale, in ragione della valutazione del rischio (cioè probabilità
che il paziente sia stato effettivamente esposto ad un malato di Ebola,
stadio e decorso clinico della malattia).
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